Il trust come strumento giuridico ideale per preservare la tradizione familiare di una azienda storica, rispettando le volontà del fondatore e garantendo un ordinato passaggio generazionale.
Esattamente con questa finalità, Piero Ferrari, figlio del fondatore Enzo, nonché secondo azionista (10%) della storica casa automobilistica di Maranello, ha deciso di costituire un trust per gestire la propria partecipazione nella società del cavallino rampante.
Un trust, essenzialmente familiare e destinato a regolare la successione, (così come definito in ultimo dalla circolare 34/E/2022), con legge regolatrice di Jersey e beneficiari designati la figlia del disponente e i due nipoti, di cui uno nominato Trustee.
Il disponente ha quindi trasferito al trust fund la nuda proprietà delle sue azioni (per un valore di mercato approssimativo di 4 miliardi di Euro) con l’espressa disposizione che l’80% dei dividendi prodotti da siffatte azioni saranno a lui riservati, mentre invece il restante 20% verrà attribuito al trust.
Proprio al fine di garantire un passaggio generazionale quanto più possibile ordinato e in linea con il desiderio del fondatore Enzo Ferrari di mantenere parte della società “in famiglia” è stata stabilita l’impossibilità di cedere le quote azionarie anche in caso di contenzioso ereditario.
Ancor di più, se possibile, il trust si dimostra uno strumento adatto alla gestione e preservazione dei patrimoni anche in un’ottica successoria e di passaggio generazionale, con un impatto fiscale iniziale veramente ridotto (si sconterà infatti unicamente l’imposta di registro in misura fissa di €200,00 al momento del conferimento degli asset) nel pieno rispetto della normativa civilistica e tributaria, così come da ultimo enunciato dalla Circolare 34/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Il nostro studio è in prima linea per questo tipo di operazioni e pronto ad assistervi per ogni informazione che riteniate necessaria sui trust e sulla ristrutturazione patrimoniale e societaria in genere.